Tra il 25 aprile e il 18 maggio 2025 si è svolto un importante intervento di riqualificazione alla falesia di Sant’Anna, a Sestri Levante (GE), che ha visto la sostituzione dei vecchi ancoraggi con nuovi chiodi in titanio, la pulizia dell’area e la creazione di una nuova via. Un lavoro complesso e fondamentale per garantire la sicurezza degli scalatori e valorizzare uno dei siti di arrampicata storici del Levante ligure.
La falesia di Sant’Anna è la prima in Liguria a essere stata parzialmente richiodata con ancoraggi in titanio, prodotti da Raumer e Vertical Evolution, fissati con resina epossidica Bossong BCR-585 E-PLUS. La scelta del titanio non è casuale: in ambiente marino, come quello di Sant’Anna, la corrosione degli ancoraggi è un problema serio e spesso sottovalutato. Durante i lavori, è emerso chiaramente come molti vecchi chiodi, apparentemente integri all’esterno, fossero in realtà gravemente compromessi internamente a causa del fenomeno del pitting. Bastavano poche martellate per rimuoverli, confermando la necessità di un intervento radicale per la sicurezza degli arrampicatori.
La UIAA (Unione Internazionale delle Associazioni di Alpinismo) raccomanda infatti l’uso esclusivo del titanio nelle falesie marine, nonostante il costo elevato: un singolo chiodo in titanio costa circa 13€, contro i 4-5€ di quelli in acciaio inox 316L.
L’intervento ha richiesto 25 giornate/uomo di lavoro, durante le quali sono state sistemate 17 vie, con la posa di 125 nuovi chiodi in titanio e la sostituzione o aggiunta di 7 gruppi sosta. È stata inoltre realizzata una nuova via, “Titanica” (5c). Oltre alla richiodatura, si è approfittato del cantiere aperto per effettuare una profonda opera di pulizia: sono stati rimossi numerosi chiodi vecchi, eliminata vegetazione invasiva (in particolare cactus e fichi d’India) e disgaggiati massi instabili, tra cui uno di circa un metro cubo (circa una tonnellata).
Richiodare una falesia è un’operazione più complessa rispetto all’apertura di una nuova: oltre a installare i nuovi ancoraggi, è necessario rimuovere quelli vecchi, spesso difficili da estrarre. In media, sono state necessarie circa 1,5 giornate/uomo per ogni via.
Il lavoro svolto ha portato benefici tangibili: maggiore sicurezza per gli scalatori, valorizzazione della falesia e tutela dell’ambiente. L’intervento è stato possibile grazie a una raccolta fondi che ha permesso di coprire i costi dei materiali (chiodi, soste, resina, punte da trapano), per un totale di 2355€, a fronte di donazioni per 2040€ e la donazione di chiodi da parte del CAI Chiavari per un valore di 507€. L’avanzo di 192€ sarà reinvestito in futuri progetti di riqualificazione (fonte arrampicate.it).
Un ringraziamento speciale va a tutti i volontari che hanno lavorato in parete (Fabio, Andrea, Ettore e Paolo) e a chi ha sostenuto il progetto con donazioni e supporto logistico. La speranza è che questo spirito di collaborazione possa essere replicato anche in futuro, per continuare a rendere le falesie liguri sicure e accoglienti per tutti.
Buona estate e… buone arrampicate a Sant’Anna!